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L'importanza della terza dose del vaccino anti Covid-19
mer 10 nov, 2021

 

I vaccini oggi approvati nella prevenzione di Covid-19 prevedono tutti, fatta eccezione per il prodotto di Janssen, la somministrazione in due dosi (una in caso di malattia).
Grazie a questa strategia le probabilità di infezione, sviluppo della malattia, ricovero e decesso si sono ridotte drasticamente.
Secondo l'ultimo report dell'Istituto Superiore di Sanità, l'efficacia delle vaccinazioni in grado di evitare la malattia grave che richiede ricovero e terapia intensiva si attesta al 93%.
Se però analizziamo in maniera approfondita la quantità di anticorpi circolanti e l'efficacia a seconda delle diverse età emerge che negli anziani si registra un maggior calo della copertura.
Ed è per questa ragione che dalla prima settimana di ottobre l'AIFA ha approvato la terza dose sia per gli over-60 e i fragili sia per il personale sanitario. L'obbiettivo della terza dose è il potenziamento della risposta immunitaria che può anche superare il livello di difesa raggiunto con le due dosi iniziali.

La terza dose deve essere effettuata con i vaccini a mRNA (Pfizer o Moderna), gli unici attualmente consentiti in Italia dopo il progressivo abbandono del prodotto di AstraZeneca.
Per tutte le persone che avevano ricevuto quest'ultimo prodotto, ovvero gli over-65 e le categorie che avevano avuto la priorità nei primi mesi di campagna, si tratta di una vaccinazione eterologa.
Secondo i dati sino ad oggi prodotti, questo regime porta ad una migliore risposta immunitaria.

Ad oggi la terza dose è fortemente indicata ma non obbligatoria per tutti i soggetti al di sopra dei 60 anni, per il personale sanitario - in quanto maggiormente esposto - e nelle persone con un sistema immunitario compromesso.

La terza dose può essere fatta anche dopo 28 giorni dalla seconda dose e ha lo scopo di completare un ciclo vaccinale negli immunodepressi.
Per tutte le altre categorie devono passare almeno sei mesi dall'avvenuto ciclo vaccinale con le due dosi.
Quanto alla sicurezza, secondo i dati provenienti da Israele - dove la terza dose è realtà già da un paio di mesi - gli effetti collaterali sono del tutto sovrapponibili con quelli delle dosi precedenti.

Diverso è il discorso per le persone vaccinate con il prodotto di Janssen che inizialmente prevedeva una sola dose. In questo caso, per quel milione e seicentomila vaccinati in Italia, è prevista una seconda dose da effettuarsi con Comirnaty di Pfizer-BioNTech. Questa seconda dose deve essere effettuata a sei mesi di distanza dalla prima.
Il tipo di vaccinazione eterologa – così viene denominato lo schema vaccinale che utilizza prodotti differenti tra prima e seconda dose - ha dimostrato di essere sicuro e in grado di stimolare una risposta immunitaria più forte rispetto allo schema vaccinale classico basato sull'utilizzo di un solo tipo di vaccino.

Per riassumere:
la terza dose di vaccino contro Covid-19 è ormai realtà.
Anziani, immunocompromessi e personale sanitario sono tra le prime categorie a doverla ricevere e quindi ad averla ricevuta.
Anche se l'efficacia nell'evitare ricoveri e decessi rimane estremamente elevata con un ciclo classico di due dosi, una terza dose serve a proteggere ulteriormente quelle categorie maggiormente esposte o dove si registra un calo di protezione maggiore.

Infatti col trascorrere del tempo, per le categorie sovra citate, l'efficacia del vaccino si riduce con maggiore velocità rispetto alla popolazione sana. Per questa ragione una terza dose è indicata per ritornare ad un'efficacia ottimale

E’ poi estremamente importante ribadire il concetto che non è assolutamente necessario proporre o richiedere all’utente, prima di somministrare la terza dose, un controllo sierologico per la determinazione degli anticorpi anti SARS-CoV-2 nucleocapside (per quelli che hanno avuto anche la malattia) e la determinazione anti SARS-CoV-2 Spike per quelli già regolarmente vaccinati.

Dott. Silvio Caligaris
Responsabile Struttura Semplice Dipartimentale di Malattie Infettive ad indirizzo Tropicale ASST Spedali Civili di Brescia
Consigliere Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Brescia