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PROPOSTA: TEST DIAGNOSTICI PER COVID-19 SU LAVORATORI CLINICAMENTE GUARITI ADDETTI A SERVIZI ESSENZIALI DI PUBBLICA UTILITA'
mar 31 mar, 2020

 

Premesse.

•    1: Dopo un iniziale, inevitabile, momento di incertezza legato alla straordinarietà del fenomeno, la medicina del territorio attualmente è in grado di mantenere a domicilio un numero sempre maggiore di casi clinicamente altamente suggestivi per COVID-19.


Ciò è stato possibile, pur in carenza degli indispensabili presidi di protezione, grazie all’elaborazione   di linee di triage e di monitoraggio (saturimetria etc.) sempre più condivise. (ATS Brescia Aggiornamento dei criteri di riferimento ad integrazione delle note di indirizzo versione 0.1 del 17/03/2020 - 23 marzo 2020)

La pubblicazione, inoltre, di linee di intervento terapeutico iniziale ha certamente favorito la presa in carico di molti pazienti. (ATS Brescia Aggiornamento dei criteri di riferimento ad integrazione delle note di indirizzo versione 0.1 del 17/03/2020 - 23 marzo 2020)

 

•    2: In questa nuova realtà territoriale il numero di pazienti clinicamente COVID-19 è nettamente superiore al numero di pazienti identificati come positivi tramite i test diagnostici eseguiti con le attuali indicazioni istituzionali.

 

•    3: In un mondo ideale sarebbe auspicabile eseguire il tampone a tutte le persone in qualche modo implicate nel percorso assistenziale e a tutti i familiari dei soggetti ammalati.

Oggi, però, scontiamo le attuali insormontabili, e non sappiamo per quanto tempo, difficoltà del numero di tamponi eseguibili. (La capacità di processare i tamponi, secondo dichiarazioni di Regione Lombardia, è di numero 5000/die)

 

Poste queste premesse indispensabili è necessario praticare proposte possibili e fattibili nell’immediato.

Riteniamo che l’invito del Sig. Sindaco, che ringraziamo, esplicitato nel video del 28/03/2020, possa essere, così, utilmente declinato.

•    Esecuzione dei tamponi, prima del rientro al lavoro, a quei pazienti clinicamente COVID-19 seguiti dalla medicina territoriale senza che vi sia stata necessità di ricovero ospedaliero (ed agli asintomatici al termine della quarantena) su quei lavoratori impegnati in settori strategici per il buon funzionamento del sistema emergenziale……almeno nella fase contingente

•    In questa modo, come già in atto per gli operatori sanitari, non si rischierebbe di fare rientrare al lavoro pazienti potenzialmente infettanti che potrebbero compromettere il funzionamento di servizi essenziali determinando, nel contempo, ulteriore diffusione della malattia.

Da un sondaggio rapido e grezzo, fatto tra i Colleghi della Medicina Generale, si tratterebbe di fare tamponi a circa 5000, massimo 6000 persone attualmente in malattia.

Si può fare!!

Bruno Platto, Segretario Ordine Medici Brescia - Medico di Medicina Generale
Giovanni Gozio, Consigliere Ordine Medici Brescia  Medico di Medicina Generale