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Vaccino apartheid
mar 24 ago, 2021

I produttori di vaccini e i loro amministratori delegati, responsabili solo nei confronti dei loro consigli di amministrazione, hanno lavorato con un gruppo di potenti leader per accumulare dosi. A settembre 2020, circa 30 nazioni ricche, quelle in grado di pagare prezzi elevati dei vaccini, avevano sgomberato gli scaffali mondiali delle dosi attraverso ordini di acquisto anticipati, che hanno portato all'apartheid dei vaccini. Il Canada ha acquistato dosi sufficienti per vaccinare i suoi cittadini cinque volte. Il Regno Unito ha procurato dosi sufficienti per quattro volte la sua popolazione. Entro la fine del 2021, le nazioni ricche si siederanno su un miliardo di dosi inutilizzate, anche se alcuni paesi più poveri non hanno ancora ricevuto i vaccini che hanno pagato. Il direttore generale dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha definito l'iniquità globale dei vaccini "grottesca", una ricetta per seminare varianti virali in grado di sfuggire ai vaccini e un "oltraggio morale". (1)

Queste parole del British Medical Journal del 16 agosto scorso non possono lasciare indifferenti. Il titolo dell’editoriale “Profiteering from vaccine inequity: a crime against humanity?”  (1)  non è una dura provocazione, ma la sintesi di dati indiscutibili.

Abbiamo già scritto che la pandemia finirà quando avremo vaccinato il mondo e da quello che leggiamo siamo lontani, molto lontani, da questo obiettivo.

In questi giorni tutto l’Ordine, da chi scrive, alla vicepresidente, al segretario, ai consiglieri, al personale (cui va il ringraziamento di tutto il consiglio direttivo) è impegnato nelle verifiche dell’assolvimento dell’obbligo vaccinale previsto dalla legge per gli operatori sanitari. Innumerevoli telefonate, mail, sms, per individuare chi non aveva letto le PEC provenienti da ATS o chi aveva assolto all’obbligo all’estero o in altre provincie o ancora altre situazioni solo burocratiche.

Al termine di questo lavoro quanti saranno i medici che non vorranno vaccinarsi? Pochi, lo zero virgola… per cento. Alcuni li ho personalmente sentiti ed ascoltati ed hanno messo a dura prova i miei limiti di tolleranza imposti dalla civile educazione. Non vaccinarsi per un medico è una contraddizione in termini. Ed allora, ancora leggendo l’editoriale del BMJ che pone una questione profonda, ineluttabile, globale, spero che questa “modesta” questione dei medici contrari al vaccino si esaurisca presto.

L’Ordine Professionale dovrà continuare a schierarsi per l’universalità vera della vaccinazione perché il silenzio è complicità (1).

Alzo la testa dall’elenco dei contrari e penso alla recente scomparsa di due colleghi: Maurizio Bestagno e Giovanni Monesi, ultimi testimoni dei grandi della nostra comunità che sono mancati in questi mesi.

Due professionisti impegnati su fronti diversi della pratica medica, ma legati da un comune sentire. Competenza ed empatia. Due dottori che rendono meno utopica la frase di Arthur Conan Doyle: “Poi il medico è inevitabilmente una brava persona.”

Li ricordo con affetto e dispiacere, li conoscevo personalmente da decenni, ma pensare a loro mi rende sopportabile ritornare a spulciare la lista dei medici contrari al vaccino.

Ottavio Di Stefano


(1)    Profiteering from vaccine inequity: a crime against humanity?
Fatima Hassan, director, Gavin Yamey professor of global health and public policy, Kamran Abbasi executive editor
BMJ 16 agosto 2021