Le professioni della sanità bresciana unite lanciano un appello per i bambini di Gaza, denunciando la drammatica situazione umanitaria e sanitaria causata dalla guerra che sta dilaniando quei territori.
Di seguito il testo dell’appello, redatto dal Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Brescia, e sottoscritto da quest’ultimo, dagli Ordini delle Professioni Infermieristiche, della Professione di Ostetrica, dei Farmacisti, dei Fisioterapisti, dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle Professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione della Provincia di Brescia.
Appello per i bambini di Gaza
Come le cronache ci raccontano ogni giorno, la situazione umanitaria e sanitaria di Gaza perdurando la guerra in corso è sempre più drammatica.
Mancanza di cibo e di acqua potabile, ospedali distrutti o in grave difficoltà operativa, medici e infermieri uccisi, condizioni igieniche che facilitano la diffusione di malattie infettive.
La conta dei morti si allunga quotidianamente (già superati i 25000). La maggioranza civili di cui almeno 9000 bambini. Molti i bambini che hanno necessità di cure ospedaliere, dai neonati prematuri ai feriti, ai malati gravi. Cure spesso impossibili da erogare in questo scenario disastroso, con ulteriori perdite di vite salvabili.
Come medici e operatori sanitari, che hanno come primo obiettivo deontologico la salvaguardia della salute e della vita, chiediamo alle istituzioni nazionali e della nostra Regione di attuare ogni possibile strategia per ridurre sofferenza e morte dei bambini di Gaza dando loro la possibilità di essere curati in Italia.
Già l’Istituto Gaslini ed altri ospedali pediatrici sono attivi su questo fronte, con il coordinamento del Ministero della Salute.
Ogni sforzo va fatto a livello locale e nazionale per ampliare quanto più possibile questa rete di soccorso