Di seguito si pubblica quanto pervenuto dal Dott. Giuseppe Di Mauro, Presidente SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale)
Verdoni et al._ Malattia di Kawasaki e COVID19_Bergamo
Presentazione a cura di Eliana Ruberto
L'articolo riporta uno studio condotto presso la divisione di Pediatria dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo volto a descrivere incidenza e caratteristiche di casi di malattia simil-Kawasaki diagnosticati durante l'epidemia di SARS-CoV-2.
E' uno studio di coorte retrospettivo, in cui i casi di malattia di Kawasaki (definiti secondo i criteri elaborati nel 2017 dalla American Heart Association) sono stati divisi in due gruppi in base alla tempistica della presentazione sintomatica, ovvero prima o dopo l'inizio dell'epidemia di SARS-CoV-2; in particolare:
- gruppo 1 - intervallo temporale 1 Gennaio 2015-17 Febbraio 2020
- gruppo 2 - intervallo temporale 18 Febbraio 2020-20 Aprile 2020.
La popolazione in studio ha incluso 19 pazienti nel gruppo 1 e 10 pazienti nel gruppo 2.
Dall'analisi comparativa delle due coorti è emersa una maggiore incidenza di malattia di Kawasaki nel gruppo 2 rispetto al gruppo 1.
Relativamente alle caratteristiche cliniche, è stata rilevata una diversa età media di esordio ( 7,5 anni nel gruppo 2 vs 3 anni nel gruppo 1).
Inoltre, nel gruppo 2 rispetto al gruppo 1 sono emersi più casi di anomalie ecocardiografiche (rispettivamente 6/10 casi vs 2/19 casi), K awasaki Disease Shock Syndrome (rispettivamente 5/10 casi vs zero), sindrome da attivazione macrofagica (rispettivamente 5/10 casi vs zero) e necessità di trattamento steroideo addizionale (rispettivamente 8/10 casi vs 4/19).
Per quanto attiene l' infezione da SARS-CoV-2 nel gruppo 2, nella metà dei casi l'anamnesi è risultata contributoria (contatto con caso confermato o sospetto di COVID19). Per la conferma diagnostica sono state utilizzate come metodiche la RT-PCR specifica su tampone nasale (positiva in 2/10 pazienti) e test sierologico qualitativo per la ricerca di IgG e IgM specifiche (positività delle IgG in 8/10 pazienti, delle IgM in 3/8).
Gli autori segnalano l'esperienza di un centro di terzo livello che si colloca in un'area con alto tasso di infezioni e decessi da SARS-CoV-2.
Ipotizzano che una risposta immune anomala a SARS-CoV-2 in bambini predisposti possa associarsi a una malattia SIMIL-Kawasaki, pur trattandosi comunque di una condizione rara, e segnalano una maggiore frequenza di forme gravi di malattia.
Un limite dello studio è la scarsa numerosità campionaria, ma anche in altri Centri, in Italia ed all'estero, sono state segnalate queste manifestazioni e si sta studiando la casistica.
Si ricorda, a tal proposito, che il Gruppo di Studio di Reumatologia della Società Italiana di Pediatria ha deciso di sviluppare un progetto di ricerca relativo proprio a malattia di Kawasaki e COVID19 .