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MEDICALIZZAZIONE DEI SANI
mer 02 ott, 2019

Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni del Dottor Giovan Battista Calabrò sul tema in oggetto

Il Presidente: Dott. Ottavio Di Stefano

MEDICALIZZAZIONE DEI SANI


Un medicamento è una sostanza o preparato usato a scopo terapeutico riconosciuto dalla comunità scientifica e correttamente testato per favorire i processi riparativi in riferimento a una malattia.
La medicalizzazione consiste nell’attribuire carattere medico a eventi e manifestazioni che, in verità, hanno altra natura.
È in sostanza la convinzione diffusa che ogni disagio sia da considerarsi patologico, e che di conseguenza debba esistere sempre una medicina pronta a risolvere qualsiasi tipo di disagio. Purtroppo, si tratta di una vera e propria piaga del nostro tempo, esacerbata dalla facile diffusione che può essere garantita dalla comunicazione di massa.
Attraverso questi, è possibile giocare sul sentimento comune sia per ragioni di tornaconto economico (si veda il caso “life 120” nel quale una società è stata multata dall’Antitrust per 264 mila euro avendo “trasmesso informazioni pubblicitarie potenzialmente lesive della salute degli utenti” così si legge nel provvedimento dell’Autorità “tali da diminuire il senso di vigilanza e di responsabilità verso i pericoli connessi al corretto uso dei farmaci, in particolare sotto il profilo della mancata assunzione degli stessi, o del tipo di alimentazione da seguire e quindi tali da risultare pregiudizievoli per la salute dei consumatori/utenti”) sia per gli eccessivi entusiasmi di chi promette risultati miracolosi seppur non ancora validati da adeguati studi. È in tal senso da ricordare il noto caso “Stamina” dove, anche attraverso la diffusione di notizie da parte di un noto programma televisivo, si dava credito a una certa terapia a base di cellule staminali; la questione avrebbe poi preso addirittura risvolti di natura penale.
I rischi di questo approccio pseudo medico sono molteplici. C’è certamente una minore attenzione agli effetti avversi del farmaco, nel senso che rincorrendo un risultato ideale si tende a sottovalutare quelli che poi saranno gli effetti indesiderati del medicamento, arrivando a sommare questi al disagio iniziale creando patologie reali.
Ma forse è ancora peggio la pretesa, scientificamente campata per aria, di trattare persone sane, senza alcun disturbo, al fine di prevenire (si intende, si parla di “prevenzione” senza alcuna ragione scientifica) certe patologie.
E allora si propongono a persone perfettamente sane i multivitaminici, senza pensare che se in una piccola compressa si concentrano 10 vitamine, allora la quantità assunta di ciascuna vitamina è inutile e risibile, vista la possibilità di integrare attraverso l’alimentazione; si previene il colesterolo con vari beveroni; si previene l’influenza bevendo impropriamente tisane, essenze e aspirine.
Purtroppo, la verità da accettare è molto semplice: la vita non è sempre fatta di zucchero, spesso c’è dell’amarezza da dover ingoiare contando solo sulla propria forza d’animo. Non su una compressa che potrà regalarci una magica felicità. Spesso ci sono patologie il cui decorso è amaramente da accettare, senza che purtroppo vi sia, ad oggi, la possibilità di porre un definitivo rimedio.
In generale, bisogna accettare che siamo esseri viventi mortali, e che un certo gradi di deperimento del nostro corpo, durante il fluire del tempo, è qualcosa che niente e nessuno potrà fermare.


Calvisano 27 settembre 2019
Dr. Giovan Battista Calabrò