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L'IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE QUATERNARIA
mar 05 nov, 2019

Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni del Dottor Giovan Battista Calabrò sul tema in oggetto

Il Presidente: Dott. Ottavio Di Stefano

L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE QUATERNARIA

 

La prevenzione medica, negli ultimi due secoli, dove applicata, ha salvato milioni di vite eradicando malattie mortali.

Si tratta di un insieme d’interventi attuati dal Servizio Sanitario Nazionale e Regionale al fine di promuovere e conservare lo stato di salute delle persone evitando l’insorgenza di patologie. Esistono tre livelli di prevenzione: primaria, secondaria e terziaria.

La primaria si rivolge a soggetti sani e ha la finalità di evitare la comparsa di malattie. Attraverso il potenziamento dei fattori utili alla salute e la correzione di ciò che potrebbe causare infermità si tende al conseguimento di uno stato di benessere.

La secondaria interviene su soggetti già malati, sebbene in uno stadio iniziale. Con la diagnosi precoce di forme morbose si mira a limitarne la progressione.

La terziaria fa riferimento al controllo e contenimento degli esiti più complessi di una patologia.
Consiste nell’accurato controllo di affezioni ad andamento cronico.

Si è poi più recentemente sviluppato il concetto di “prevenzione quaternaria” intesa come azione diretta a identificare un paziente a rischio di sovra medicalizzazione (con ciò intendendo un rischio di eccessivi interventi sanitari) e per suggerire procedure diagnostiche o terapeutiche accettabili.

Il potenziamento delle tecniche diagnostiche, delle terapie, delle nuove tecniche operatorie ha prodotto un notevole miglioramento delle cure.
Ci sono però risvolti negativi: un esempio riguarda gli screening fai da te per i quali, accanto al presunto raggiungimento di diagnosi precoci, c’è una certo numero di pazienti trattati in cui la presunta patologia non avrebbe mai prodotto sintomi o conseguenze sulla salute.

Gli screening fai da te, sommandosi agli screening codificati e approvati dalla comunità scientifica provocano un rallentamento delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale.

La sovra medicalizzazione, come uso improprio dei servizi sanitari, è un problema generalizzato che rischia di produrre più danni che vantaggi ai pazienti; senza considerare il problema connesso all'incremento dei costi della sanità, che per la Regione Lombardia è di diciotto miliardi di euro all’anno e costituisce l’ottanta per cento dell’introito regionale. Esemplificando, si assiste a un eccesso di radiografie effettuate per la paura di un danno temuto ma inesistente, a fronte invece di un concreto rischio da assorbimento di radiazioni.

Sarebbe quindi estremamente importante incrementare il numero di soggetti da tutelare con prevenzione quaternaria non solo al fine di salvaguardarli, ma anche al fine di garantire un migliore utilizzo dei fondi destinati all’ambito medico in modo tale da evitare sprechi, utilizzando piuttosto tali fondi per potenziare i primi tre livelli di prevenzione. Senza contare l’indubbio vantaggio che deriverebbe da una decisa diminuzione delle liste di attesa. Questo compito spetta ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta, che già operano quotidianamente in tal senso.


Calvisano 3 novembre 2019
Dr. Giovan Battista Calabrò